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Panico e autonomia

Panico e autonomia

Sciogliere le simbiosi: dal panico all'autonomia

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Uno degli elementi che caratterizza maggiormente il disturbo di ansia e di panico è la forte dipendenza che la persona sente rispetto alle relazioni affettive: Il legame diventa allora sinonimo di controllo, ricevuto ed offerto da entrambe le parti, nel vissuto di un restringimento dell’autonomia personale. E’ interessante notare quanto il richiamo alla legittimazione sia, per la maggior parte delle volte, un richiamo alla doverosità e a valori che appaiono indiscutibili sotto un’ottica morale. Questo modus operandi risulta comprensibile solo se lo si legge in chiave psicologica.

Il richiamo alla doverosità consente di giustificare e garantire, sotto la maschera del ruolo affettivo, le più svariate forme di violenza psicologica. Il ruolo assunto nelle relazioni affettive sembra poter giustificare, così, atteggiamenti ben lontani dalla legittimità. Uno degli esempi più evidenti è il caso della madre intrusiva, invadente, che cerca di informarsi e di partecipare di tutto ciò che riguarda la vita del figlio; la madre giustifica questo atteggiamento con il ruolo da lei rivestito: nel nome della protezione e dell’amore incondizionato verso il figlio una madre avrebbe non solo il diritto ma, anzi, il dovere di sapere tutto di lui. Un caso analogo è quello del marito possessivo e geloso che giustifica il controllo verso la moglie con la legittima tutela della relazione affettiva.

A qualcuno potrà sembrare eccessivo, citando questi comportamenti, parlare di forme di violenza; tuttavia è importante chiarire che le violenze cui mi riferisco fanno parte di tutte quelle situazioni che limitano l’autonomia personale, creando legami di dipendenza simbiotica. Per dirla con le parole di una cliente, "non si tratta di legami, ma di legacci": ovvero di lacci che stringono e costringono nella obbligatorietà del rapporto. Ed allora l’affermazione amorosa che l’altro "è suo", di sua proprietà diventa un fatto concreto che non ammette disconferme: i fatti di cronaca spesso vengono riempiti di accadimenti delittuosi, dettati dalla passione. L’amore inteso in questo senso è l’esercizio del potere verso l’altro, mascherato da sentimenti nobili.

Questo modo di costruire relazioni basandole sull’autorità esercitata sull’altro ha molto spesso radici profonde e si strutturano molto spesso su premesse svalutanti, premesse di insicurezza personale. Chi esercita il controllo e l’autorità sta dicendo qualcosa di molto significativo riguardo a se stesso, sta affermando la propria paura ad impegnarsi nelle proprie sfide personali e si appoggia in una sorta di rapporto simbiotico per non confrontarsi con l’ immagine negativa di se stessi. Di contro chi subisce l’autorità spesse volte pensa inconsciamente di non poter far nulla per cambiare la situazione. Chi "subisce" il controllo, solitamente adduce come motivazioni la ricerca di protezione, la paura di correre rischi o la percezione di una incapacità personale.

È capitato almeno una volta nella vita di ognuno di noi di trovarsi in un particolare momento, in cui sente di non avere risorse per affrontare i problemi che si presentano quotidianamente. Talvolta però questa mancanza di strumenti adatti a fronteggiare problemi sia grandi che piccoli viene avvertita come condizione di inadeguatezza personale; di fronte all’incapacità di trovare una soluzione, non ci si sente sufficientemente "preparati", e ci si blocca davanti a degli ostacoli che vengono percepiti come irrisolvibili. Si è spinti allora ad una sorta di via protetta che ci eviti la paura e l’insicurezza del vivere, rifugiandosi nella protezione dell’altro, con la speranza di poter risolvere le proprie paure attraverso il supporto di chi ci ama.

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